Rigenerare la pelle in profondità dopo l’estate
I danni del fotoaging sono evidenti sulla pelle dopo l’estate. È il periodo per rigenerare la pelle con alimentazione e trattamenti mirati.
-
Cronoaging: quali meccanismi determinano l’invecchiamento della pelle legato all’età
-
Fotoaging: quali sono le cause e i segni caratteristici
-
Prevenire l’invecchiamento della pelle: alimentazione e cosmetici adatti
-
Radiesse®: il trattamento per ridefinire volumi e linee del volto
Quando si parla di invecchiamento cutaneo si utilizzano spesso i termini “cronoaging” e “fotoaging”, che si riferiscono in effetti ai due principali meccanismi che descrivono quei cambiamenti nel metabolismo che portano alla comparsa dei segni caratteristici: rughe, secchezza della pelle, perdita dei volumi e cedimento del tessuto verso il basso.
Il cronoaging identifica il processo d’invecchiamento legato all’età che avanza. Per meglio capire quali sono le cause, i meccanismi e le conseguenze di questo tipo di invecchiamento è utile saperne di più sulla struttura del tessuto cutaneo.
La pelle è formata principalmente da 3 strati:
- Epidermide
- Derma
- Ipoderma o tessuto connettivo sottocutaneo.
L’epidermide è lo strato più esterno e ha principalmente funzioni protettive. È attraverso l’epidermide che avviene poi la termoregolazione, ossia il mantenimento della temperatura corporea attraverso la traspirazione. La pelle è rivestita inoltre da uno strato idrolipidico, il cosiddetto film idrolipidico superficiale, che permette di mantenere l’idratazione cutanea e nello stesso tempo protegge la pelle dall’azione degli agenti esterni. Agenti atmosferici, come il freddo o il vento, o anche gli sbalzi termici o i raggi UV, possono, ad esempio, danneggiare la continuità del film idrolipidico superficiale, ed è questo uno dei motivi per il quale la pelle appare più secca quando non viene protetta adeguatamente con i cosmetici giusti.
Il derma è il tessuto connettivo dell’epidermide e ha funzioni di sostegno e di riempimento. È nelle proteine del derma che si ritrova la “chiave” del cronoaging, perché in questo strato si trovano il collagene e l’elastina, due proteine fibrose che si intersecano formando una rete stabile, che dà allo stesso tempo sostegno ed elasticità al tessuto cutaneo. Sempre nel derma troviamo un disaccaride, l’acido ialuronico. Questa molecola è responsabile del mantenimento dell’idratazione profonda, perché la sua struttura gli permette di legare tantissime molecole di acqua, formando una matrice gelatinosa che si inserisce all’interno della rete di collagene ed elastina dando volume e morbidezza alla pelle.
Quando si parla invece di ipoderma o tessuto connettivo sottocutaneo, ci si riferisce al tessuto muscolare che si articola con la struttura ossea e al pannicolo adiposo sottocutaneo.
Con l’avanzare dell’età in ognuno di questi strati si verificano dei cambiamenti, che portano come risultato la comparsa dei segni tipici dell’invecchiamento. È proprio questo che si descrive con il termine cronoaging.
Cronoaging: quali meccanismi determinano l’invecchiamento della pelle legato all’età
Collagene ed elastina sono molecole prodotte normalmente dall’organismo. A partire dai 25 anni di età, inizia gradualmente un rallentamento della produzione delle stesse, che porta nel tempo ad avere concentrazioni insufficienti a supportare in maniera efficace le funzioni di sostegno ed elasticità dell’epidermide.
Questo porta inevitabilmente alla comparsa di segni, quali la presenza e l’accentuazione delle rughe, la perdita dei volumi e il cedimento del tessuto cutaneo verso il basso, con conseguente perdita dell’ovale del volto. Questi segni non compaiono subito, ma solitamente iniziano a essere evidenti dopo i 35 anni.
Successivamente, in età più adulta, si assiste anche a un assottigliamento dell’epidermide e a un riassorbimento osseo, che portano rispettivamente a una perdita progressiva di idratazione e compattezza cutanea e a una perdita delle linee del viso.
Questi cambiamenti sono ovviamente visibili sia negli uomini e sia nelle donne. Negli uomini si perde la cosiddetta “jawline”, ovvero il contorno mandibolare. Anche nella donna è il terzo inferiore del volto a essere coinvolto e, in questo caso, gli aspetti più evidenti sono il cedimento degli zigomi e la comparsa del “doppio mento”, dovuto proprio al rilassamento del tessuto.
Fotoaging: quali sono le cause e i segni caratteristici
Con il termine fotoaging si intendono i danni provocati sulla pelle dalla cronica esposizione al sole, le cui radiazioni sono costituite da raggi UV, nello specifico UVA e UVB.
I raggi UVB sono quelli che determinano abbronzatura, scottature ed eritemi. Sono raggi che arrivano in tutta la loro energia solo nel periodo estivo, perché non sono in grado di attraversare le nuvole, tanto che essi costituiscono solo il 5% della radiazione solare in grado di raggiungere la terra.
I raggi UVA sono, invece, a più bassa energia, ma hanno un più alto potere penetrante, tanto che riescono ad arrivare facilmente al derma, dove possono provocare alterazioni più a lungo termine. Parliamo, ad esempio, di intolleranze solari, macchie, tumori della pelle, nonché fotoaging e comparsa di rughe.
Le rughe caratteristiche del fotoaging prendono il nome di rughe attiniche e danno alla pelle un aspetto “a pergamena” o “sgualcito”. Per farsi un’idea, basti pensare all’aspetto del viso di un uomo che ha lavorato per tanti anni all’aria aperta, ad esempio un pescatore, o un contadino. È quella la tipica ruga da foto invecchiamento.
Le rughe attiniche compaiono in genere più in là con l’età, ma sono quelle i cui solchi sono più profondi e, in generale, più difficili da trattare. Per evitare i danni da fotoaging, la cosa più importante è la prevenzione.
Prevenire l’invecchiamento della pelle: alimentazione e cosmetici adatti
Per prevenire l’invecchiamento cutaneo si può agire su diversi fronti, ma l’ideale è affrontare il problema sia dall’esterno che dall’interno. Dall’esterno, con attenzioni e cosmetici adatti. Se parliamo di cronoaging, è importante scegliere delle creme adatte alla propria pelle e alla propria fascia d’età, affidandosi a professionisti esperti. Non preoccupatevi se a 30 anni vi propongono una crema cosiddetta “anti-age”: se vi trovate di fronte un professionista serio e preparato, il prodotto che vi starà consigliando è adatto, indipendentemente dal nome o dall’aggettivo che riporta la confezione.
Per prevenire, invece, gli effetti del fotoaging, è importante che la crema giorno abbia un fattore protettivo adatto. Non basta infatti proteggersi solo durante l’esposizione al sole, perché lì siamo maggiormente esposti ai raggi UVB, ma bisogna tener conto del fatto che i raggi UVA riescono anche ad attraversare le nuvole, per cui riescono a raggiungere il derma anche in inverno.
Quindi, protezione solare specifica in estate durante l’esposizione al sole, ma crema giorno con fattore protettivo adeguato sempre, durante tutto l’anno.
I raggi UV contribuiscono all’invecchiamento anche perché stimolano nell’organismo la produzione di radicali liberi, molecole molto reattive che possono danneggiare il DNA cellulare e favorire l’invecchiamento.
Oltre che con cosmetici ad azione antiossidante, contenenti, ad esempio, sostanze naturali, come l’uva rossa o la vitamina C in generale, si può agire sulla prevenzione dell’invecchiamento anche attraverso l’alimentazione.
La dieta ideale dovrebbe comprendere cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, scegliendo esclusivamente quella di stagione (perché più ricca in vitamine) e variando i colori, perché ogni colore ha delle proprietà.
Radiesse®: il trattamento per ridefinire volumi e linee del volto
Attualmente la medicina estetica offre una vasta gamma di trattamenti mini invasivi e personalizzabili. Parliamo di trattamenti iniettabili a base di sostanze naturali, biocompatibili e, in quanto tali, naturalmente riassorbibili da parte dell’organismo.
I Centri Medici di Eccellenza Radiesse® hanno messo a punto una linea di filler a base di idrossiapatite di calcio, una sostanza in grado di stimolare i fibroblasti nel derma a produrre collagene, ripristinandone le riserve che, altrimenti, non sarebbero sufficienti perché l’organismo ne ha rallentato la produzione.
Sull’idrossiapatite di calcio alla base dei trattamenti Radiesse®, il Dott. Samer Al Jabout sottolinea: “Sostanza biocompatibile, sicura e completamente riassorbibile, essa consente alla pelle non soltanto di idratarla (concetto di biorivitalizzazione cutanea) ma anche di ridensificarla permettendo di creare nuovo collagene intrinseco. Quando iniettate sotto la pelle, le microsfere di idrossiapatite di calcio agiscono come una struttura di supporto che riempie le rughe. Oltre a questa capacità di riempimento, nel tempo i benefici continuano perché l’idrossiapatite di calcio stimola il corpo a produrre nuovo collagene.”
Il risultato che si ottiene da questo tipo di trattamento è assolutamente naturale e armonico, perché non si fa altro che stimolare un processo metabolico naturale.
I trattamenti vengono eseguiti soltanto nei Centri Medici di Eccellenza Radiesse®.
Trackbacks & Pingbacks
[…] dell’invecchiamento cutaneo. Il sole determina un particolare tipo di invecchiamento, quello da fotoaging. I raggi UVA e UVB che compongono la radiazione solare fanno produrre al nostro organismo più […]
I commenti sono chiusi.