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Pelle invecchiata: migliorarla con l’idrossiapatite di calcio

I filler a base di idrossiapatite di calcio rappresentano uno dei trattamenti più all’avanguardia in medicina estetica per migliorare l’aspetto della pelle invecchiata.

Con il contributo della Dott.ssa Francesca Palumbo

 

I trattamenti di ringiovanimento del viso disponibili in medicina estetica permettono, oggi, di ottenere ottimi risultati nel contrastare i segni dell’invecchiamento. I filler sono dei trattamenti che nascono come riempitivi o rimpolpanti. Sostanze che, una volta iniettate nel sottocute, vanno a riempire sia i solchi formati dalle rughe, sia i volumi persi con il processo di aging. In questo modo l’effetto ringiovanimento è dato dalla distensione delle rughe e dalla ritrovata tonicità del tessuto cutaneo. 

I filler di ultima generazione, come ad esempio quello a base di idrossiapatite di calcio, hanno in realtà un duplice effetto. Da una parte mantengono il tradizionale effetto riempitivo e rimpolpante del tessuto, ma allo stesso tempo hanno un effetto biostimolante. È questa la vera innovazione: sostanze come l’idrossiapatite di calcio stimolano le cellule del derma a produrre nuovo collagene, la proteina principale della struttura della pelle.  Non sarà l’elisir di eterna giovinezza, ma se impariamo a combinare bene alimentazione e stile di vita sano, attenzione alla cura della pelle, e trattamenti di medicina estetica non invasiva (o mini invasiva, come può essere un filler) possiamo dire che (forse!) ci stiamo andando molto vicino.

Quali sono i segni della pelle che invecchia

Gli inestetismi che tutti conosciamo e che caratterizzano la pelle invecchiata sono principalmente rughe, lassità cutanee e disidratazione.

Rughe

Sono dei solchi della pelle, le cui cause e la cui origine possono essere diverse. Le prime che compaiono sono le rughe di espressione, causate dal movimento dei muscoli mimici del volto. Sono le tipiche rughe che compaiono quando siamo pensierosi, aggrottiamo la fronte o ridiamo. Normalmente quando i muscoli mimici si distendono anche loro si distendono, ma con il passare del tempo tendono a fissarsi. 

Altra tipologia di rughe sono quelle attiniche o da tramatura cutanea. Sono quelle rughe direttamente correlate al fotoaging, ossia il processo di aging determinato dall’esposizione cronica ai raggi solari o più in generale ad un eccesso di radicali liberi. Sono quelle rughe che fanno sembrare la pelle come fosse sgualcita e simile ad una pergamena.

Ultime (perché compaiono in età più adulta) sono le rughe gravitazionali, che si formano per effetto della lassità cutanea. La pelle tende a svuotarsi, cedere verso il basso, e la piega che si forma definisce proprio il solco della ruga stessa.

Lassità cutanee

La pelle con il tempo tende a svuotarsi in alcuni punti e a cedere verso il basso per effetto della forza di gravità. Questo determina una caduta dei tessuti del viso, che determina a sua volta una perdita della definizione dell’ovale del volto. L’effetto di manifesta in particolare a livello del terzo inferiore del volto (la zona che va dal naso alla linea mandibolare). Una delle evidenze più caratteristiche è quello che comunemente chiamiamo “doppio mento”.

Disidratazione cutanea

Con gli anni la pelle sembra sempre più secca. Più mettiamo la crema idratante, e più ci sembra che continuiamo ad averne bisogno. Idratarsi a sufficienza aiuta, ma certamente non risolve il problema, perché questo processo parte dagli strati più profondi della pelle ed è strettamente correlato all’acido ialuronico, una sostanza importantissima per il mantenimento del turgore e dell’idratazione anche degli strati più superficiali della pelle.

Perché la pelle invecchia

Nel processo di invecchiamento cutaneo distinguiamo due macro gruppi di cause, che conosciamo con il nome di fotoaging e cronoaging. Abbiamo accennato come il fotoaging sia quel processo di invecchiamento la cui causa principale è l’esposizione cronica al sole, ancora peggio se questa avviene senza avere l’attenzione di applicare una corretta crema protettiva solare. I raggi UV del sole incrementano nell’organismo la produzione di radicali liberi, i quali quando si accumulano (se l’organismo ne produce troppi, non riesce a smaltirli in maniera efficace) determinano una degradazione più veloce dell’acido ialuronico, molecola che normalmente lega molta acqua e mantiene turgore, idratazione e volumi della pelle. La maggiore degradazione dell’acido ialuronico predispone quindi la pelle a secchezza, rughe e lassità.

Il cronoaging è invece quel processo di invecchiamento legato all’età che avanza. Più o meno dai 25 anni in poi, i fibroblasti che si trovano nel derma (lo strato intermedio dell’epidermide) iniziano a produrre meno collagene. Il collagene è una proteina preziosissima per la pelle, in quanto forma una rete insieme ad un’altra proteina che è l’elastina per fornire sostegno all’epidermide. La rete di collagene ed elastina mantiene la pelle compatta ed elastica.

I risultati di questo processo non si vedono ovviamente subito, ma dopo qualche anno. Di solito infatti, le prime rughe di espressione iniziano ad essere visibili intorno ai 30 anni. Quello che succede è che le molecole di collagene neosintetizzate non sono più sufficienti a sostituire le vecchie, le quali vengono degradate. La rete di collagene ed elastina perde dunque efficienza e la pelle come conseguenza diventa meno elastica ed inizia a manifestare inestetismi come rughe e lassità cutanee.

In medicina estetica, i trattamenti di ultima generazione mirano proprio a ripristinare il più possibile le riserve di collagene che si perdono naturalmente con l’età. Molecole come l’idrossiapatite di calcio hanno un effetto biostimolante: i filler che hanno nella formulazione questa molecola stimolando i fibroblasti del derma a produrre nuovo collagene.

L’idrossiapatite di calcio per il ringiovanimento cutaneo

In medicina estetica, si utilizzano microsfere di idrossiapatite di calcio legate grazie a un gel di metilcellulosa: questo mix ha il vantaggio di non essere idrofilo e quindi di non causare gonfiore.
La soluzione, iniettata nella pelle, crea un riempimento subito apprezzabile su rughe sia lievi, sia profonde; allo stesso tempo le microsfere di idrossiapatite formano un’impalcatura che stimola i fibroblasti, ovvero le cellule deputate a produrre collagene ed elastina. Questa stimolazione biochimica porta alla creazione nelle settimane successive di una rete di nuove fibre di collagene nel derma, che ha l’effetto di “liftare” i tessuti, con un’azione ringiovanente a lungo termine. In pratica si ottiene allo stesso tempo un effetto di riempimento ma anche di ringiovanimento e distensione dei tessuti cutanei.

 

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