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Biostimolazione contro l’invecchiamento della pelle

La biostimolazione è un trattamento di medicina estetica, per il ringiovanimento della pelle con tecniche mini invasive o non invasive.

Con il contributo della Dott.ssa Ginevra Migliori

 

L’invecchiamento cutaneo è un processo biologico naturale che coinvolge moltissimi fattori. La pelle invecchia perché con l’avanzare dell’età anagrafica molti processi metabolici implicati nel ricambio cellulare rallentano. In alcune persone i primi segni caratteristici, quali ad esempio le rughe di espressione, si manifestano più precocemente rispetto ad altre, a causa di fattori genetici che rendono la pelle meno elastica. 

Sull’invecchiamento cutaneo, in particolare delle zone più esposte quali viso, collo, décolleté o dorso delle mani, influiscono anche fattori ambientali. Basse temperature o sbalzi termici, vento e radiazioni solari sono tutti fattori che in un modo o nell’altro possono danneggiare la pelle favorendone l’invecchiamento.

Tra i fattori esterni che possono favorire, o al contrario ritardare o prevenire, l’invecchiamento del tessuto cutaneo troviamo anche alimentazione e stile di vita. Una dieta ricca di vitamine ad antiossidanti aiuta senz’altro a prevenirlo, in quanto questi preziosi nutrienti aiutano a contrastare l’azione dei radicali liberi, molecole considerate tra le principali responsabili dell’invecchiamento cellulare. Al contrario, abitudini poco salutari come il fumo, l’esposizione eccessiva al sole o l’eccesso di alcool, influiscono negativamente sulla salute e sulla bellezza della pelle.

Se ci focalizziamo sulle cause del cronoaging, ossia sul processo di invecchiamento legato al tempo che passa, vediamo che sono coinvolti processi metabolici implicati nella produzione di sostanze che hanno un ruolo chiave nel mantenimento della struttura del tessuto cutaneo.
La più importante di queste è senz’altro il collagene, una proteina fibrosa che possiamo considerare la componente più importante del derma. Il derma è il tessuto connettivo dell’epidermide, con funzioni di sostegno, nutrimento e riempimento. Il collagene forma nel derma una rete solida e stabile insieme all’elastina: una sorta di “impalcatura” per l’epidermide, la quale permette di mantenere la pelle tonica ed elastica.

Al mantenimento dei volumi, tipici della pelle giovane, contribuisce più l’acido ialuronico, un disaccaride che legandosi a moltissime molecole di acqua forma una matrice gelatinosa che si insinua nella rete di collagene ed elastina, fornendo all’epidermide turgore e morbidezza.

Anche il tessuto adiposo e il tessuto osseo vanno incontro col passare del tempo ad un progressivo riassorbimento che contribuisce alla comparsa di svuotamenti e cambiamenti morfologici a livello del viso, come ad esempio sulle tempie, sulle guance, sugli zigomi ed il mento.

Il collagene è prodotto dai fibroblasti, cellule presenti nel derma. Con l’avanzare dell’età anagrafica la sua produzione rallenta progressivamente. Si inizia già a 25 anni, ma i segni iniziano ad essere evidenti intorno ai 30-35. Rallentando la produzione di collagene, si arriva ad un certo punto ad avere un deficit di riserve tale da non permettere più un adeguato ed efficiente ricambio tra i vecchi componenti del derma i quali vengono degradati e i nuovi, che dovrebbero invece sostituirli e per mantenere l’integrità del tessuto cutaneo. Ecco qua che allora compaiono i segni principali dell’invecchiamento cutaneo: perdita di elasticità e compattezza, aumento della lassità del tessuto con la pelle che scivola verso il basso, diminuzione dei volumi e accentuazione delle rughe. Il volto appare più stanco ed invecchiato, così come collo, décolleté e dorso delle mani.

I trattamenti di biostimolazione sono relativamente recenti ma sicuramente innovativi in medicina estetica, e permettono di mantenere la pelle giovane più a lungo stimolando processi biologici naturali, tra i quali la produzione di nuovo collagene. Il collagene aiuta la pelle a mantenersi giovane, rendendola più resistente ai segni del tempo e ritardando la formazione di rughe ed inestetismi.

Cosa si intende per biostimolazione

Con il termine biostimolazione ci si riferisce a quell’insieme di tecniche che hanno come scopo il ringiovanimento naturale del volto e che sono basate sulla stimolazione dei processi coinvolti nella rigenerazione cellulare.

Si tratta di procedure ambulatoriali, non invasive o minimamente invasive, ma che in ogni caso non richiedono né ricovero, né anestesie e né convalescenza. Questo è ovviamente un grande punto di forza che ha contribuito allo sviluppo di questi trattamenti, ma in realtà quello che è più importante è il risultato: si riesce ad ottenere un ringiovanimento della pelle naturale ed armonioso. Non un effetto “tirato” come accadeva in passato, ma un effetto bellezza naturale a 360°.

I trattamenti di biostimolazione sono indicati per correggere le rughe, la secchezza e l’opacità della pelle, nonché per contrastare la lassità dei tessuti in particolare nelle zone di viso, collo e décolleté.  La particolarità di questi trattamenti è che i risultati possono essere visibili più o meno immediatamente, ma sempre migliorano nel tempo. Mano a mano che l’organismo riattiva il processo di sintesi di collagene e ne ripristina le normali riserve nel derma.

Esistono al giorno d’oggi molte diverse tecniche di biostimolazione. Quelle più innovative sono l’idrossiapatite di calcio oppure gli ultrasuoni microfocalizzati ecoguidati.

Idrossiapatite di calcio: un stimolo “meccanico” per i fibroblasti

Una delle molecole più innovative nel campo della medicina estetica per quanto riguarda i trattamenti di biostimolazione è senz’altro l’idrossiapatite di calcio, una sostanza presente naturalmente nelle ossa e nei denti, quindi totalmente sicura e ben tollerata.  La formulazione in microsfere fornisce ai fibroblasti del derma un supporto e uno stimolo meccanico a produrre nuovo collagene e nuova elastina.

Le microsfere possono essere immerse in una matrice gelatinosa, la carbossimetilcellulosa, che stabilizza il prodotto e dà un effetto di riempimento. In questo caso, il risultato sarà visibile già subito dopo la seduta almeno per quanto riguarda il ripristino di volumi persi, ma continuerà a migliorare nelle settimane e nei mesi successivi mano a mano che viene prodotto nuovo collagene. 

Anche la qualità della pelle migliorerà sensibilmente, diventando più luminosa, levigata e “rimpolpata”. Inoltre, il nuovo collagene prodotto nel derma migliora la tonicità della pelle e produce in questo modo un effetto “lifting” dei tessuti.

Recentemente è stata introdotta anche una nuova tecnica di impiego dell’idrossiapatite di calcio: quella della cosiddetta “iperdiluizione”. Il prodotto viene infatti iperdiluito con soluzione fisiologica, in modo tale da enfatizzarne la capacità di bioristrutturare il derma attraverso la sintesi di collagene ed elastina. Questa tecnica trova particolare indicazione per ringiovanire la texture cutanea non solo del viso, ma anche del collo e del decolté.

Ultrasuoni microfocalizzati ecoguidati: il calore che rigenera il tessuto cutaneo in profondità e in superficie

Uno dei trattamenti di biostimolazione più all’avanguardia con effetto lifting è costituito senza dubbio dagli ultrasuoni microfocalizzati ecoguidati. Il principio sfruttato da questa tecnica è quello del calore, il quale agisce secondo un duplice effetto:

  1. Nel tessuto cutaneo in profondità stimola i fibroblasti del tessuto sottocutaneo a produrre nuovo collagene, e quindi agisce come trattamento di lifting non chirurgico;
  2. Più in superficie produce un effetto levigante, provocando la distensione delle rughe e l’aumento della tonicità del tessuto cutaneo.

Il trattamento prevede l’impiego di un manipolo che viene applicato nelle zone che saranno trattate, che possono essere sopracciglia, viso, collo, ovale del viso, decolté. L’energia degli ultrasuoni emessi dal manipolo si trasforma in calore che può essere sprigionato a diversi livelli di profondità dei tessuti, selezionati dal medico in modo personalizzato per ogni paziente in base all’anatomia del tessuto studiata attraverso l’ecografia. 

L’utilizzo della guida ecografica è infatti il punto di forza maggiore di questo trattamento, perché permette al medico di agire con grande precisione alle diverse profondità, andando a colpire le strutture connettivali bersaglio. Inoltre, grazie alla visualizzazione ecografica in tempo reale, il medico può identificare i vasi e il tessuto osseo, in modo da evitare di erogare l’energia su queste strutture.

Il trattamento con gli ultrasuoni microfocalizzati permette un recupero pressoché immediato delle normali attività. I risultati, come accade con le altre tecniche di biostimolazione, sono visibili in parte già dopo la seduta ma migliorano notevolmente nelle settimane successive.

 

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